Mirtillo e Zafferano

Il nome botanico dello Zafferano è Crocus Sativus. Crocus deriva dal greco Kroke che significa “filo di tessuto”, con riferimento agli stigmi filamentosi che si utilizzano. Zafferano, invece, deriva dal latino safranum e dall’arabo asfar che significa giallo.
Esistono due storie mitologiche: Croco, compagno di gare di Mercurio, si ferì a morte con un disco scagliato male e dalla terra bagnata dal suo sangue nacque la pianta gialla e rossa.
Nella seconda versione il giovane Croco incontrò la bellissima ninfa Smilace e si innamorò, ma gli dei dell’Olimpo non permisero un’unione illegittima tra mortale e divino. Così Croco si suicidò con conseguente enorme dolore di Smilace, tanto grande che gli dei per compassione riunirono le due anime nel fiore e nelle foglie dello zafferano.

Lo zafferano come spezia ha una storia antichissima. In Italia il suo “valore” è aumentato anche in considerazione alle scarse superfici dedicate per la sua coltura.
Contiene sostanze attive molto interessanti, soprattutto carotenoidi come ad esempio crocetina, crocina e safranale.
Viene utilizzato in cucina, come colorante e per le sue proprietà terapeutiche. Ha un gusto unico, gli intenditori lo descrivono simil miele con note sia metalliche che erbose.
Le sue proprietà sono sedativo, analgesico, espettorante, afrodisiaco, compensa i danni indotti dall’alcool.

Mirtillo nero: o Vaccinium myrtillus. Sono piuttosto ricchi di vitamine A e C (15mg/100g) e di alcuni minerali, tra cui il potassio (160mg/100g) . Sono molto ricchi in fitonutrienti e anti-ossidanti, tra cui antocianine, flavonoli e resveratrolo. Ha un’azione tonica, astringente, antiossidante e aiuta a migliorare la produzione di un pigmento della retina, la rodopsina, che potenzia la visione notturna, in condizioni di illuminazione scarsa