Il cognac by Spirit Notes

Cognac, Brandy, Armagnac

Questi prodotti hanno una sua eccellenza territoriale.
Cognac: alle porte del 1.500 la zona del cognac (e dello sharon) produceva vini gradevoli, ma senza carattere, non in grado di competere con quelli della zona bordeaux. Gli olandesi approfittarono del fatto che questi vini venivano venduti a prezzo molto interessante perché “fondi di magazzino”.
Acquistato il vino, si producevano distillati anche per una questione di rotte commerciali, un distillato si conserva molto più a lungo di un vino. Una volta a conoscenza di questo traffico commerciale, gli inglesi proposero ai francesi di distillare il loro vino direttamente alla fonte.
Il cognac ebbe successo perché avendo individuato delle aree tipiche riusciva a garantire un buono standard qualitativo ogni anno. Altra caratteristica che garantì il successo fu l’individuazione di standard di regolamentazione di invecchiamento, almeno 30 mesi.
Un’altra innovazione fu quella di creare diverse categorie di cognac: blended ovvero un mix di diverse distillerie, single distillery ovvero un mix di diversi cognac di un’unica distilleria, single estate ovvero un’eccellenza perché unica distillazione e unica annata.
I cognac vengono distinti per invecchiamento:
-VS very superior composti da cognac di un minimo di 2,5 anni a un massimo di 4,5
-VSOP very superior old pale composti da cognac invecchiati almeno 4 anni
-EO extra old composti da cognac invecchiati almeno 6 anni
Esiste un cognac invecchiato almeno 100 anni, Luigi XIII.
Il cognac viene distillato con un alambicco particolare chiamato Charentais che permette di distillare molto lentamente e ottenere aromi intensi.
La distillazione del cognac è doppia e concentra molto il vino iniziale, si parte da 1.000 litri e dopo un primo passaggio che elimina la parte acquosa si ottengono 100 litri e dopo un secondo rimangono solamente 60 litri.
Altri motivi di successo del cognac furono la vicinanza a Parigi e la vicinanza a fiumi che facilitavano il traffico commerciale.
Armagnac: è nato prima del cognac. Ha un metodo di distillazione diverso e si usa un diverso distillatore. Ha un gusto leggermente meno astringente del cognac. Sono due prodotti molto diversi. Il cognac si trova in poche ricette di cocktail, mentre l’armagnac no, si beve liscio.
Brandy: mentre il cognac è unicamente francese, il brandy ha un respiro internazionale. Il più famoso è quello spagnolo e ciò è dovuto al fatto che si basa sul metodo Solera, un metodo di invecchiamento dinamico che si basa sul passaggio del contenuto delle botti dagli strati (criaderas) superiori a quelli inferiori. Il prodotto che viene imbottigliato annualmente viene prelevato dallo strato a pavimento, ma il quantitativo non deve mai superare il 30% del contenuto delle botti. In questo modo il blend di sapori rimane standard. Anche il brandy è sostanzialmente diverso dal cognac, ha un gusto più rotondo, perciò, nei cocktail, non si sostituiscono tra loro.
Quando si preparano cocktail con questi distillati si usano solitamente prodotti giovani, non invecchiati, per evitare sprechi e perché più facili da abbinare.
Questi distillati si bevono nel bicchiere baloon che permette di scaldare il prodotto per degustarlo al meglio.

Brandy crustas
2 OZ brandy
½ OZ maraschino
1 OZ succo di limone
1 spoon di Triple Sec

Tecnica: shake and strain
Decorazione: rim di zucchero, scorza di limone

Sidecar
2 OZ di Cognac
1 OZ Triple Sec
1 OZ di succo di limone

Tecnica: shake and strain
Decorazione: scorza di limone

Pisco Sour
2 OZ Pisco
½ OZ succo di lime
½ OZ sciroppo di zucchero
1 OZ albume

Tecnica: shake and strain
Decorazione: angostura