Le Botaniche

Non saremo mai in grado di elencare tutte le botaniche utilizzabili per il gin, anche perché di per sé si potrebbe distillare qualsiasi cosa…riporteremo alcuni esempi.

Semi oleaginosi:
Mandorla: sono semi contenuti nel frutto-drupa prodotti dal Prunus Dulcis; non sono da confondere con la mandorla amara prodotta dal Prunus Amygdalus, amara perché contiene amigdalina, ma anche tossica perché può liberare cianuro. La tossicità viene eliminata con la cottura. Contiene vitamine e sali minerali e grassi “buoni”. Mentre le mandorle dolci sono ricche di oli, la mandorla amara viene utilizzata per il suo olio essenziale.

altri semi: il generale i semi oleaginosi come ad esempio noci e nocciole non si prestano di per sé alla distillazione. Per esempio le nocciole vanno lavorate tostandole e macerandole con aggiunta di altre spezie.

Angelica: detta anche sedano selvatico. Molto usata in cucina, vengono usate varie parti della pianta. Nella distillazione si usano solitamente i semi e le radici. Quest’ultime hanno la capacità di agire come direttore di orchestra delle botaniche scelte, andandone ad amalgamare i diversi aromi.

Calamo: detto anche canna odorosa, si sta facendo avanti come nuova botanica scelta dai distillatori.

Cardamomo in diverse varianti. Per i Gin si usano quella verde o quella marrone. Ha un aroma molto caratteristico, forte con tendenza a prevalere perciò va utilizzato con attenzione.

Cumino: con frutti dall’aroma molto simile all’Anice, ricco di oli essenziali.

Cannella: ne esistono di varie specie, quella Cannella Cassia contiene più oli essenziali. Adatta alla preparazione di cocktail sia estivi che invernali.

Camomilla: i cui fiori hanno un forte aroma che ricorda la mela. Può essere una buona e originale idea il suo uso in una ricetta per il Gin.

Coriandolo: i suoi frutti, una volta essiccati, hanno un aroma simile al limone-arancia. Nel Gin è la seconda botanica dopo il Ginepro perché si sposa perfettamente e lo bilancia.

Anice stellato: con frutti a forma di stella che rappresentano solitamente il periodo natalizio. Ha un ottimo aroma ed è ideale per la preparazione di cocktail anche per la sua bellezza.

Agrumi vari: si usano le scorze sia per la produzione di alcolici che per la guarnizione di cocktail. Le scorze contengono oli essenziali volatili. Non sono facilissime da usare per un distillatore.

Pepi vari: sono veramente molti e sono usati sia in fase di produzione di alcolici che in fase di guarnizione di cocktail. Quando si pensa al pepe ci vengono in mente aromi pungenti, piccanti. Eppure esistono anche pepi fruttati, dolci, affumicati. Sono botaniche adatte sia a cocktail invernali che estivi. Esistono pepi e falsi pepi.
Alcuni esempi:
Cubebe o pepe di Giava con bacche nere, grinzose e rotonde che si distingue dal pepe nero per un picciolo che rimane attaccato alla bacca. E’ pungente, resinoso, abbastanza delicato.

Pepe di Sichuan, un falso pepe, con bacche rosse, pungente e rinfrescante con gusto persistente; si può usare in cocktail dolci che esaltano la sua piccantezza.

Pepe della Jamaica usato per lo più in cocktail a base di rum, a volte accompagnato con lime e angostura.

Pepe di Timut, dalle bacche piccoline, agrumato e fruttato, ottimo per la preparazione del Gin Tonic.

Pepe rosa, leggermente fruttato, floreale, lieve piccantezza.

Pepe verde, è il pepe nero colto acerbo, sbollentato ed essiccato. Rispetto al pepe nero è più resinoso e fruttato.

Finocchio: molto aromatico e simile all’Anice.

Zenzero: un rizoma difficile da utilizzare nella produzione del Gin, da usarsi come decorazione del cocktail per il suo aroma dolce e intenso.

Ginepro: presente in numerosissime varietà. E’ una bacca resinosa che ricorda il pino. Vengono raccolte disponendo un sacco sotto gli arbusti e battendoli con un bastone per far cadere le bacche. E’ possibile raccoglierlo liberamente, ma bisogna far attenzione a non mischiare bacche di diverse zone di raccolta per mantenere la distintività di ogni sottospecie. Il ginepro è una specie protetta in Italia. Produce bacche quasi tutti gli anni, a volte si riposa ogni 5 anni circa. Una volta raccolte le bacche vanno essiccate. Ha numerose proprietà terapeutiche e viene diffusamente utilizzato in cucina e nei cocktail.

Liquirizia: una radice leguminosa molto dolce, ancora più dolce del saccarosio.

Mirtillo nero: lo usiamo fresco nella preparazione del Gin, lo consigliamo fresco e/o in purea nella preparazione di alcuni cocktail o disidratato, come guarnizione bevi-e-mangia. E’ diffusamente utilizzato nella “medicina naturale”, in cucina e nella preparazione di alcolici.

Zafferano: si ricava dai fiori del crocus sativus, un fiore stupendo che contiene 3 stimmi rossi accesi nella corolla. Non facile da utilizzare per un distillatore per il suo aroma intenso che potrebbe sovrastare le altre botaniche.

Noce di Cola: dal sapore amaro e astringente, dalle proprietà toniche per il suo contenuto in caffeina.

Galanga: dal sapore assimilabile alla noce moscata e allo zenzero, ma più delicato.

Lavanda: si può utilizzare tal quale nel cocktail oppure per preparare il ghiaccio.

Mirto con le sue bacche sono aromatiche, leggermente balsamiche.

Eucalipto: si possono utilizzare i frutti dall’aroma fresco, dolce e speziato.


Lapsang: un tè nero cinese, un tè affumicato che conferisce aroma di tostato, frutta secca, legno e sottobosco.