Spirit Notes il Gin Enrosadira

Enrosadira

Un momento magico, fugace, una poesia tradotta in immagine.
Enrosadira deriva dal ladino e significa “diventare rosa”. Enrosadira è il termine con cui si descrive il fenomeno di colorazione delle vette dolomitiche. E’ tipico del tramonto, ma qualcosa di simile avviene anche all’alba. Il sole si abbassa e riverbera sulle rocce, sulla Dolomia, una roccia ricca di carbonati di calcio e di magnesio.
Le montagne vengono avvolte da un velo vaporoso, con colori cha passano dall’arancione/rosso al rosa/blu mirtillo mentre ci si avvicina alla notte.
Se non avete mai vissuto questo momento…siete sempre in tempo per farlo e tra i posti dove farlo appieno, vi consigliamo Sass Pordoi, il Cimon della Pala, le 3 Cime di Lavaredo, il Monte Pelmo e il Monte Civetta, l’Alpe di Siusi, lo Sciliar…
La natura sorprende sempre e vi strapperà un sorriso, una lacrima, con la sua armonia, vi ridonerà in pochi minuti tutta la serenità di cui avete bisogno.
Uomo e natura. Una simbiosi millenaria.
Un forte legame alla terra e al territorio.
Una fusione di saperi, tradizioni e amore. La passione per il Gin, la passione per la cucina.
L’unione di questi elementi si è tradotta in una serie di Gin unici, capaci di esprimere il sapore dei frutti e dei fiori del territorio.
L’ampia offerta di ricchezze montane ci ha impegnati a lungo nella selezione delle botaniche e nella creazione del giusto mix.

Leggenda dolomitica del Re Laurino e dell’Enrosadira:

“L’antica leggenda popolare narra che una volta che il re dei nani, Laurino, aveva fatto realizzare un meraviglioso giardino di rose, di cui era molto orgoglioso. Gli mancava solo una cosa: una moglie.

Fu molto contento quindi, quando scoprì che il re dell’Adige era alla ricerca di uno sposo per la bella figlia Similde.
Per decidere a chi dovesse andare in sposa la figlia, il Re organizzò un torneo tra i più valorosi cavalieri,
ad eccezione però di Re Laurino.

Il Re, arrabbiato, decise di presentarsi comunque al torneo, ma grazie ad un mantello magico si rese invisibile.
Appena il re dei nani vide Similde, se ne innamorò perdutamente e senza ulteriori indugi la face salire sul suo cavallo e se ne andò.
Poco dopo i cavalieri notando la scomparsa della principessa, sotto la guida del principe Dietrich di Berna, iniziarono le sue ricerche.

Re Laurino li attendeva nel suo giardino di rose sicuro di un altro stratagemma: indossava, infatti, una cintura magica, che lo rese forte come dodici uomini.

Nemmeno la cintura magica, però, fu sufficiente a battere Dietrich di Berna e così il nano astuto usò ancora
una volta il mantello magico. I movimenti delle rose però tradirono il Re dei nani che venne catturato.
Il Re Laurino si sentì tradito dal suo giardino di rose e decretò che nessun avrebbe più potuto godere della sua bellezza,
né di giorno, né di notte, si dimenticò però dell’alba e del tramonto.

È per questo che alla luce dell’imbrunire si vede sulle montagne del Catinaccio, il rosso delle rose del Re dei Nani, tingere le montagne del caratteristico colore nel fenomeno conosciuto da tutti con il nome di Enrosadira”.